Ci รจ stato insegnato a considerare noi stessi come dei contenitori vuoti, che hanno bisogno di essere gradatamente riempiti. A questo pensano la religione, lโeducazione e i tanti condizionamenti che riceviamo in continuazione dalla societร e, in generale, dallโambiente che ci circonda. ยซNon far questo perchรฉ รจ peccatoยป. ยซNon dire quello perchรฉ non sta beneยป. ยซNon fare quellโaltro perchรฉ รจ sconvenienteยป.
Quante proibizioni riceviamo fin dallโinfanzia! E quante ingiunzioni a fare invece tante altre cose, soltanto perchรฉ la morale comune, la moda, lโetichetta, gli usi e costumi richiedono quel determinato comportamento. Siamo come ingabbiati, imprigionati in una rete di โfareโ e โnon fareโ, โdireโ e โnon direโ, perfino โpensareโ e โnon pensareโ.
Questa rete รจ stata costruita da altri esseri umani che si sono arrogati il diritto di decidere, stabilire certe norme e sono stati poi cosรฌ in gamba da farsi ubbidire un poโ da tutti. Cosรฌ sono nate le consuetudini di vita comune, sia a livello fisico che psicologico e perfino spirituale. Siamo in prigione e ci siamo ormai abituati cosรฌ bene al nostro stato di prigionieri che non pensiamo neppure alla possibilitร di essere liberi padroni di noi stessi e delle nostre scelte.
Se capita ogni tanto che qualcuno si rende conto della pania in cui si trova avviluppato, comincia a smaniare per liberarsene. E allora soffre per tutte le costrizioni cui deve sottostare e disperatamente cerca la forza di spezzare le sbarre della gabbia. Non si rende conto che essa รจ inesistente, รจ cioรจ una creazione psicologica e intellettuale che esiste solo in quanto la nostra accettazione le dร vita.
Nel momento in cui dico: ยซNon ci credo piรนยป, essa si dissolve istantaneamente.
Cerco in mille modi di liberarmi, di aprire la porta e non mi accorgo che รจ giร aperta. Se riesco a convincermi che tutto ciรฒ che devo fare รจ provare a girare la maniglia, vedrรฒ che non รจ mai stata chiusa.
Basta che io dica con convinzione โnoโ, oppure โsรฌโ, โvoglioโ, โpossoโ, e la mia potenzialitร di spirito libero e creatore si innalzerร al di sopra della gabbia delle convenzioni e dei condizionamenti, li attraverserร come se fosse nebbia che si dissolve al sole della conoscenza, della consapevolezza, della veritร .
Rendiamoci finalmente conto che la porta รจ aperta. Proviamo a bussare, o a tentare di girare la maniglia e vedremo che i battenti dellโautodeterminazione e dellโilluminazione si spalancheranno dinanzi alla nostra coscienza.
La dottrina, cioรจ lโistruzione e lโeducazione di qualsiasi genere, non dovrebbe mai essere fine a se stessa. Se certe nozioni ci vengono fornite per condizionare la nostra mente, per formare un bagaglio culturale a cui attingere regolarmente, diventano uno schermo che ci separa dalla nostra effettiva capacitร di apprendimento.
La dottrina non deve insegnarci che ยซquesto รจ cosรฌ e bastaยป. Deve invece dire: ยซQuesta รจ la base che ti serve per costruire la tua ideaยป.
Se riusciamo a tagliare i legami che ci tengono strettamente avvinti alla religione e alle tradizioni, cominceremo a distinguere quanto di buono si trova in esse. Potremo scegliere quello che va bene per noi, ciรฒ che troviamo adatto a essere adoperato per lโedificazione del nostro personale sistema di vita, che non puรฒ essere uguale a nessun altro.
I principi sono gli stessi, siamo dโaccordo. Ogni religione e gran parte dei sistemi filosofici, politici e sociali espongono idee di grande valore. Ed รจ bene farne tesoro. Quando perรฒ si arrogano il diritto di dirigere la mia vita punto per punto, dicendomi quello che posso o non posso fare, definendo la punizione, sia fisica che spirituale, che mi aspetta se non ottempero ciecamente alle istruzioni, mi permetto di dissentire energicamente.
Nel nostro mondo la gente a tutti i livelli, e specialmente quelli che hanno in mano le redini del comando, diffidano di chi รจ capace e desideroso di ragionare con la propria testa, perchรฉ lo vedono come una minaccia alla loro autoritร .
Le pecore non pensano a sovvertire la gerarchia del gregge. Quando gli arieti si sono messi dโaccordo a suon di qualcosa simile a un involucro. Viviamo nel nostro bozzolo, incapaci di vedere al di lร dei nostri preconcetti.
Tali preconcetti non sono innati. La nostra mente, fin dalla nascita, subisce uno stillicidio continuo di informazioni che hanno lo scopo di โeducarlaโ, cioรจ renderla conforme alla vita della comunitร . Queste informazioni, che ci vengono trasmesse dalle fonti piรน svariate, ma tutte ugualmente potenti, come la scuola, la famiglia, lโambiente sociale, la religione, creano un vero e proprio schermo intorno al nostro cervello.
Ci troviamo cosรฌ condizionati, cioรจ programmati a dare determinate risposte a determinati stimoli. Se temo una certa cosa, la mia risposta, cioรจ la mia reazione, sarร direttamente dettata dal condizionamento ricevuto.
Potrรฒ perciรฒ comportarmi da vile, da temerario, da aggressivo, da indifferente e cosรฌ via. Le reazioni sono infinite, dato un determinato stimolo, perchรฉ infiniti, o quasi, sono i programmi che possono essere stati inseriti nella nostra mente fin dalla piรน tenera etร . Anche lโesempio ricevuto da altri, una semplice immagine, una parola udita per caso, hanno contribuito ad arricchire il nostro โcomputerโ mentale. Adesso perรฒ siamo adulti. Siamo quindi capaci di vedere se il โprogrammaโ che dirige la nostra vita non รจ piรน rispondente alle nostre esigenze. Se decidiamo che, in effetti, non lo รจ, non siamo obbligati a tenercelo per sempre. Ogni condizionamento puรฒ essere eliminato e sostituito con un altro di nostra scelta.
ร esattamente lo stesso procedimento che usiamo con il computer in ufficio, o la lavatrice per la quale selezioniamo un diverso programma a seconda dei capi che dobbiamo lavare. Se si lascia tale programma immutato, resterร cosรฌ per sempre. Se decidiamo che non ci serve piรน, o non ci piace piรน, o abbiamo unโidea migliore, possiamo imparare come cancellarlo e riprogrammare il tutto secondo le nostre attuali esigenze.